La mastoplastica additiva è tra le operazioni di chirurgia plastica estetica più richiesti sia all'estero che in Italia, rappresentando quasi il 40% degli interventi estetici. Si tratta di un'operazione che consente di aumentare il seno, donando un pizzico di femminilità in più, permettendo di risollevare anche la propria autostima.
Per quanto amato però è bene conoscere anche i possibili seppur ormai poco frequenti rischi della mastoplastica. Tra questi, ritroviamo la contrattura capsulare. Ma di cosa si tratta?
Per aumentare il seno, la mastoplastica richiede l'inserimento di protesi in silicone. Questo impianto è caratterizzato all'esterno da un involucro in silicone solido che l'organismo identifica come corpo estraneo. Quando ciò avviene, come risposta immunitaria, la protesi viene inglobata in un sorta di sacca, appunto una capsula che ha lo scopo di proteggere i tessuti circostanti. Si tratta di un naturale processo del nostro corpo conteggiato per il post-mastoplastica, che permette di stabilizzare l'impianto nella giusta posizione.
Tuttavia, in alcuni casi, la reazione dell'organismo alla presenza delle protesi può presentarsi più aggressiva causando la formazione di capsule molto più spesse e rigide che comprimono gli impianti defromandone l'aspetto. La contrattura capsulare può distinguersi a questo punto di I, II, III o IV grado a seconda della gravità.
Oggi però grazie all'utilizzo di impianti in silicone con involucro testurizzato e in gel coesivo, la percentuale di contrattura capsulare si è ridotta di circa il 10%. Ciò nonostante resta fondamentale che l’intervento sia eseguito in ambiente sterile e con lamassima attenzione all’emostasi, in quanto ad aumentare il rischio di contrattura capsulare sono anche i microematomi e le infezioni.
Per maggiori informazioni sull'intervento di mastoplastica a Roma c/o lo Studio Medico in Via Angelo Poliziano, 78 - Cap 00184, è possibile contattare il Dott. Ingratta telefonando al numero 333.81.01.257 oppure scrivendo direttamente attraverso il sito nell'apposito modulo di contatti.
Contrattura capsulare: ecco cosa sapere
