Attraverso l’intervento di mastoplastica riduttiva, eseguito a Roma dal Dott. Andrea Ingratta, è possibile ridurre il volume di mammelle eccessivamente grandi e rilassate sulla parete toracica. Candidate a questa procedura sono pazienti che presentano un seno di grosse dimensioni, spesso rilassato e ingombrante che porta con se risvolti psicologici e fisici importanti. L’ipertrofia mammaria si accompagna infatti spesso a problematiche a livello della colonna vertebrale dovute all’eccessivo peso delle mammelle.
CANDIDATO IDEALE
L’intervento di mastoplastica riduttiva è indicato per le donne intenzionate ad ottenere una riduzione del volume e un miglioramento della forma del proprio seno. Una taglia di troppo può in alcuni casi rappresentare un problema non solo estetico, divenendo una della causa più comuni di patologie ortopediche destinate nel tempo, nella maggiore dei casi, a peggiorare. Oltre ad essere una scelta estetica, l’intervento può dunque considerarsi anche una scelta per preservare la propria salute. Un seno sproporzionato può influire infatti su una corretta postura e rappresentare allo stesso tempo una forma di imbarazzo.
IPERPLASIA MAMMARIA
Un eccessivo sviluppo della ghiandola mammaria si definisce in campo medico come ipertrofia mammaria o anche gigantomastia. Il problema è spesso connesso non solo a fattori di crescita puberale ma anche dettato da un severo aumento del peso che genera una crescita delle cellule adipose e quindi un conseguenziale aumento delle mammelle. In alcuni casi, una crescita insolita e sproporzionata dal seno può verificarsi anche a seguito di una gravidanza. Per rimediare alla ipertrofia mammaria, si ricorre spesso a fasce compressive, reggiseni contenitivi ma non esistono soluzioni terapiche farmacologiche ma unica soluzione è ricorrere ad un intervento di riduzione dei seni.
VISITA PREOPERATORIA
Durante la visita pre-operatoria è possibile valutare con attenzione il volume delle mammelle, la posizione del complesso areola capezzolo e le eventuali asimmetrie presenti tra le due mammelle. La paziente esprime i propri desideri e aspettative riguardo l’intervento e il chirurgo espone la tecnica chirurgica evidenziando le reali possibilità di miglioramento e i rischi connessi all’intervento. Vengono prescritti gli esami pre-operatori di routine compresa un ecografia mammaria e/o una mammografia per valutare l’idoneità della paziente all’intervento chirurgico.
PRIMA DELLA MASTOPLASTICA RIDUTTIVA
E’ vivamente consigliata l’abolizione del fumo di sigaretta almeno due settimane prima dell’intervento in quanto questo altera la capacità di cicatrizzazione, va inoltre evitata l’assunzione di farmaci contenenti acido acetilsalicilico (aspirina, vivin c etc), in quanto alterano la coagulazione e potrebbero favorire il sanguinamento.
L'INTERVENTO
L’intervento di riduzione del seno si esegue in anestesia generale, ha una durata di circa 3 ore e richiede una notte di ricovero in clinica. Dopo aver eseguito con estrema attenzione e precisione i disegni pre-operatori, viene asportata la pelle in eccesso, riposizionato il complesso areola capezzolo e asportata una quantità variabile di tessuto mammario a seconda del singolo caso rispettando le proporzioni di ciascun torace. La cute viene delicatamente suturata e applicato un bendaggio contenitivo che verrà sostituito da un apposito reggiseno. All’intervento di mastoplastica riduttiva residuano inevitabilmente delle cicatrici generalmente a forma di ancora o a “T rovesciata”. Queste sono localizzate intorno all’areola, lungo la verticale che unisce l’areola al solco sottomamammario e lungo il solco stesso. La cicatrizzazione è un fenomeno biologico complesso e varia da soggetto a soggetto, in linea del tutto generale queste tendono ad attenuarsi e a migliorarsi con il trascorrere del tempo; in alcuni casi può essere necessaria una revisione delle sole cicatrici a non meno di 6 mesi dall’intervento.
LE CICATRICI
Problemi di allattamento e future cicatrici sono tra le più vivide preoccupazioni delle donne prossime a sottoporsi ad un intervento di mastoplastica riduttiva. Per quanto riguarda gli esiti cicatriziali, l'intervento in questione prevede incisioni estese, principalmente:
- peri-areolari: previste per lo spostamento dei capezzoli in una sede più naturale rispetto al solco sotto-mammario e ridurre eventualmente la grandezza.
- A T capovolta: necessaria per poter asportare parte del tessuto cutaneo e ghiandolare in eccesso.
- Ad L: in alcuni casi l'incisione è solo verticale partendo dalla areola e termina in orizzontale nel solco sotto-mammario e permette di sollevare la struttura del seno.
La scelta del tipo di incisioni varia a seconda del tipo di iperplasia presentato dalla paziente ma in ogni caso, al termine dell'intervento ci saranno esiti cicatriziali più o meno evidenti. Per questo motivo, è importante che il chirurgo informi la paziente sui futuri esiti post-operatori e sui rischi possibili. Tuttavia nel caso di cicatrici evidenti anche a distanza di tempo dall'intervento di mastoplastica, sarà possibile ricorrere a trattamenti o interventi chirurgici studiati per ottenere un miglioramento estetico. Inoltre osservare le indicazioni del chirurgo nella fase post-operatoria è fondamentale per favorire un corretto processo di cicatrizzazione delle suture. In particolare, si consiglia di evitare movimenti con le braccia che possano mettere in tensione le suture, quindi evitare anche attività fisica. Inoltre è bene non esporre i seni ai raggi solari per almeno 40 giorni dall'intervento. Nel caso di segni di sutura evidenti si può optare per il rimodernamento laser delle cicatrici, ma in molti casi le cicatrici diventano meno evidenti col passare del tempo. Questione più particolare è quella relativa all’allattamento. La procedura quindi modificando l’ architettura del seno può influenzare negativamente la capacità della paziente d’allattare. Quando la riduzione dei seni è minima è possibile che la funzionalità d’allattamento sia conservata in quanto il collegamento tra ghiandola mammaria e dotti galattofori non viene compromessa. La tecnica utilizzata per la riduzione del seno potrebbe in altri casi condizionare questa funzione. Difatti, qualora l’intervento prevedesse la rimozione abbondante di seno con annesso riposizionamento dei capezzoli, anche nota come tecnica di Torek, non sarà possibile in seguito allattare. Pertanto la paziente che sceglie di sottoporsi alla mastoplastica riduttiva deve quindi essere matura e consapevole di ciò che l'aspetta, tenendo conto non solo delle cicatrici ma anche della possibile problematiche future d’allattamento. Dunque se la paziente ha in programma la futura nascita di un figlio e desidera allattarlo, è opportuno posticipare l'intervento a dopo lo svezzamento del bambino.
UNA MASTOPLASTICA RIDUTTIVA PER UOMINI
L'ipertrofia mammaria è una condizione che può interessare non solo le donne ma anche gli uomini per i quali l'anomalo sviluppo delle dimensioni del seno si definisce ginecomastia. Si tratta di un disturbo esclusivamente estetico, generato da fattori ormonali, legato all’obesità o dettato da entrambi. Nella maggior parte dei casi la ginecomastia ha ripercussioni psicologiche per gli uomini, con conseguenti difficoltà di intraprendere relazioni sociali e sessuali. L'intervento di mastoplastica riduttiva mira quindi in questi casi alla rimozione del tessuto ghiandolare o adiposo in eccesso allo scopo di ottenere un petto piatto e conforme ai canoni maschili. Le incisioni praticate sono orizzontali e sotto-mammarie.
DOPO L'INTERVENTO
Nei giorni seguenti l’intervento è presente un gonfiore e un indolenzimento diffuso nella regione mammaria che tende ad attenuarsi con il trascorrere dei giorni, il dolore post operatorio è generalmente di lieve entità e facilmente controllabile con i normali antidolorifici prescritti alla dimissione. È opportuno rimanere a riposo nei 2 giorni successivi all'operazione e solo dal terzo si potrà riprendere a svolgere una vita normale evitando tuttavia attività faticose, saune, bagni turchi nonché l'esposizione ai raggi UV. Nei primi tempi, gonfiore ed ecchimosi intorno alla regione trattata, sono assolutamente normali mentre sanguinamenti, infezione o comprsa di cicatrici cheloidi, sono molto rari. Solo dopo circa 3-4 settimane sarà possibile riprendere progressivamente tutte le normali attività compresa quella sportiva.
RISCHI E COMPLICANZE
Le complicanze dell’intervento di mastoplastica riduttiva sono costituite dal rischio di infezione, dal sanguinamento post operatorio (ematoma), da alterazioni della cicatrizzazione, sofferenza del complesso areola capezzolo con necrosi parziale o totale (soprattutto per mammelle particolarmente grandi e molto scese sulla parete toracica). Inoltre, qualora l'intervento non fosse stato eseguito correttamente, potrebbe evidenziarsi una asimmetria mammaria o una riduzione della sensibilità dei capezzoli.
RISULTATO FINALE
Dopo diverse settimane dall'intervento di mastoplastica riduttiva, sarà possibile apprezzare il risultato finale. I seni ridotti, appariranno ancora un po' gonfi ma la tonicità e il nuovo volume mammario risulteranno perfettamente proporzionati al resto del corpo, armonici e assolutamente naturali. Il risultato estetico conseguibile è quindi generalmente molto soddisfacente e duraturo ma non permanente. Sono infatti da considerare i diversi fattori condizionati quali aumento e perdite di peso, gravidanze, fumo, ecc. nonché gli inevitabili effetti dell'invecchiamento.
Per garantire la massima tranquillità e trasparenza a tutti i pazienti che si recano presso i suoi centri il Dott. Ingratta garantisce l'utilizzo di prodotti certificati.