La mastoplastica additiva è tra gli interventi di chirurgia plastica più richiesti dalle italiane; una procedura che permette di aumentare il volume del seno ottenere risultati naturali e armonici. Non tutte le donne però desiderano aumentare il proprio seno. Alcune farebbero contrariamente di tutto per perdere una o più taglie e per questo scelgono l'operazione opposta alla mastoplastica additiva.
Parliamo della mastoplastica riduttiva, l'intervento per la riduzione dei seni. Per rispondere a quelli che sono i dubbi su questa procedura chirurgica abbiamo rivolto qualche domanda al Dott. Andrea Ingratta, medico e chirurgo plastico attivo nella città di Roma.
Dott. Ingratta perchè si ricorre alla mastoplastica additiva?
«Chi decide a sottoporsi alla riduzione mammaria chirurgica lo fa, il più delle volte, per risolvere problematiche correlate al peso eccessivo delle mammelle. Un seno troppo grande può infatti causare dolori fisici importanti e soprattutto può incidere sulla postura corretta causando problematiche come cifosi o scoliosi. Molte donne sviluppano inoltre atteggiamenti posturali viziati, dovuti non solo al peso dei seni ma anche all'imbarazzo e quindi alla tendenza di nasconderle. Un seno troppo grande può poi causare difficoltà nello svolgimento di normali attività quotidiane o nella pratica sportiva».
Come si svolge l'operazione?
«L'intervento di mastoplastica riduttiva viene eseguito in anestesia lacale con sedazione o,se ritenuto opportuno, in anestesia generale. L'operazione prevede l'asportazione della pelle in eccesso, e il riposizionamento del complesso areola capezzolo. Per ottenere un risultato naturale si esegue anche un'asportazione di una pozione di tessuto mammario a seconda del singolo caso rispettando le proporzioni di ciascun torace. La cute viene poi delicatamente suturata e applicato un bendaggio contenitivo che verrà sostituito da un apposito reggiseno».
Dott. Ingratta, dopo l'intervento è possibile allattare?
«Tutto dipende dalla tecnica. Quando la riduzione dei seni è minima è possibile che la funzionalità d’allattamento sia conservata in quanto il collegamento tra ghiandola mammaria e dotti galattofori non viene compromessa. La tecnica utilizzata per la riduzione del seno potrebbe in altri casi condizionare questa funzione. Difatti, qualora l’intervento prevedesse la rimozione abbondante di seno con annesso riposizionamento dei capezzoli, anche nota come tecnica di Torek, non sarà possibile in seguito allattare».
Per maggiori informazioni sulla mastoplastica riduttiva a Roma c/o lo Studio Medico in Via Angelo Poliziano, 78 - Cap 00184, è possibile contattare il Dott. Ingratta telefonando al numero 333.81.01.257 oppure scrivendo direttamente attraverso il sito nell'apposito modulo di contatti.